Partito di Alternativa Comunista

Chi soffia sulle candeline? Il Pcl e il 73°compleanno della Cgil

Chi soffia sulle candeline?

Il Pcl e il 73°compleanno della Cgil

 

di F.R.

Sul sito del Pcl Luca Scacchi celebra i 73 anni della Cgil (1). Scacchi è uno dei principali dirigenti del Pcl e del suo lavoro sindacale, incentrato prevalentemente nella componente della Cgil "Il sindacato è un'altra cosa"; è anche membro del "gruppo operativo" di quest'area sindacale, nonché membro del Direttivo nazionale della Cgil.

Tutto questo senza rappresentare nessuna realtà significativa di lavoratori sindacale o di lotta (è ricercatore nell'Università della Valle d'Aosta).

 

In un recente articolo, due nostri compagni che nella medesima area fanno una battaglia contro gli elementi di burocratismo presenti nel "Sindacato è un'altra cosa", hanno argomentato proposte per un'area che dovrebbe costituire in teoria una alternativa potenziale al sindacalismo filo-padronale della Camusso (2). Non ci dilunghiamo quindi qui sul tema e torniamo all'articolo del Pcl.

 

Essendo dirigente di un'area critica della Cgil, Scacchi non può che rivolgere, seppure celebrando il compleanno del sindacato, alcune critiche alle direzioni. Parla di "illusioni" in un "grande accordo con governo e padronato", della distanza dal conflitto sociale che sta "sconcertando lavoratori e lavoratrici."

Fin qui tutto bene: per quanto sembra si parli di errori e non di scelte dettate da precisi interessi di apparato. Ma accontentiamoci per ora di queste critiche che, d'altra parte, sono indispensabili per legittimare un qualche ruolo di un'area che si pretende critica della Cgil e per questo afferma appunto che "il sindacato è un'altra cosa".

 

Alle critiche si aggiungono alcuni complimenti (d'altra parte è una festa di compleanno): "Oggi rimane [la Cgil, ndr] il primo sindacato italiano, con un profilo sociale che non si limita alla semplice difesa delle proprie rendite di posizione (come Cisl e Uil)."

Secondo il Pcl, cioè, la Cgil, a differenza di Cisl e Uil, mantiene un "profilo sociale". Quanto sia "sociale" il "profilo" della Camusso si potrebbe chiedere, magari, ai lavoratori dell'Alitalia, o ai milioni di licenziati e disoccupati che stanno pagando la crisi al posto dei banchieri, grazie proprio al "profilo" con cui la Camusso, Landini e compagnia si presentano al padronato.

 

Ma ecco che torna nell'articolo di Scacchi una critica (costruttiva) alla direzione Cgil: "Bisogna smetterla di inseguire le controparti". Come? "bisogna ritornare come dopo le sconfitte degli anni '50 nei posti di lavoro: difendere salario e condizioni di lavoro (...) sconfiggere il tentativo di padronato e governo di assumere il controllo assoluto della prestazione lavorativa."

Di là dal linguaggio non propriamente marxista ("controparti", "prestazione lavorativa") fa un po' impressione che un dirigente di un partito che si definisce "rivoluzionario" inviti la Cgil a "ritornare nei posti di lavoro" come avrebbe fatto (a suo dire) "dopo le sconfitte degli anni '50." Sarebbe imbarazzante dover spiegare a un partito che si definisce "trotskista" che "le sconfitte degli anni '50" non furono volute dal diavolo ma appunto dalla burocrazia Cgil che, come braccio sindacale del Pci e dello stalinismo, prima disarmò la Resistenza, poi sostenne la ricostruzione dello Stato con la partecipazione ai governi borghesi, quindi fu parte attiva in tutti gli anni Cinquanta per soffocare il conflitto operaio nel nord e le lotte dei braccianti agricoli nel sud.

Ma Luca Scacchi conosce evidentemente una storia diversa da quella che abbiamo studiato noi. Per questo invita la Cgil, nel suo 73° compleanno, "a partire dalle proprie radici", le quali radici consisterebbero (secondo Scacchi) nella "difesa dell'autonomia del lavoro" e nella "tradizione classista del movimento operaio."

Con buona pace del ruolo di puntello fondamentale del capitalismo svolto dalla Cgil, dai tempi di Di Vittorio (uno stalinista, come ricorda peraltro di sfuggita anche Scacchi) che, mentre gli operai insorgevano nel luglio 1948, andava a supplicare De Gasperi di "ristabilire l'ordine" (l'ordine fu ristabilito sparando contro gli operai ma specialmente con la collaborazione attiva della Cgil). Starà parlando di queste "radici" Scacchi?

O forse si riferisce alla Cgil degli anni Cinquanta che impose al movimento operaio quelle "sconfitte" a cui Scacchi accenna pudicamente? O forse sta pensando alla Cgil degli anni Sessanta, pompiere delle lotte dell'autunno caldo? O alla Cgil degli anni Settanta, quella del compianto Trentin che nel marzo 1973 con la Fiom faceva i cordoni per proteggere la direzione della Fiat dalla rabbia operaia e collaborava a smobilitare l'occupazione di Mirafiori? O tra queste "radici" da riscoprire c'è il Luciano Lama della "alleanza produttiva" e dei "sacrifici" per tutelare "i primari interessi del Paese"? O la Cgil degli anni Ottanta? O la Cgil degli accordi del 1992 per l'abolizione della scala mobile? Quando esattamente la Cgil (in quanto direzione sindacale, non si parla qui delle lotte fatte da tanti suoi attivisti) si schierò a "difesa dell'autonomia del lavoro"?

Abbiamo cercato nella nostra memoria ma non abbiamo trovato una data.

 

Ora, sappiamo che le feste non si dovrebbero guastare. Ma siamo proprio sicuri che sia necessario, come fa il Pcl, presentarsi a questo 73° compleanno con la torta e le candeline?

Noi pensiamo che per costruire nuove lotte operaie oggi sia necessario rifarsi a un'altra tradizione: quella degli operai che occupavano la Fiat nel "biennio rosso", che avviarono gli scioperi del 1943-1944 contro il fascismo, che insorsero nel luglio 1948, che furono protagonisti delle grandi lotte degli anni Sessanta e Settanta, che nel 1992 tiravano i bulloni ai burocrati sindacali.

E che fecero tutto questo (spiace ricordarlo in un momento di festa) non grazie alle "radici" della Cgil e della sua direzione: ma nello scontro frontale con quella burocrazia che, oggi come ieri, sabota le lotte per difendere il padrone e i suoi governi.

Così la vediamo noi: ma dobbiamo riconoscere che, non ricoprendo gli alti incarichi di Scacchi nella Cgil, forse vediamo la storia da un punto di vista meno elevato. Tuttavia, col rischio di apparire maleducati, non soffieremo sulle candeline della Cgil che quest'anno, come ci ha ricordato Scacchi, festeggia il suo 73° compleanno.

 

 

(1) L'articolo di Scacchi si trova a questo link (almeno nel momento in cui scriviamo)

http://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=5536

Per farsi un'idea generale, di là dall'articolo che commentiamo qui, del tipo di "battaglia" che il Pcl conduce nella Cgil si possono leggere gli interventi di Scacchi pubblicati su questo sito https://sindacatounaltracosa.org/tag/luca-scacchi/

(2) Alberto Madoglio e Max Dancelli: "Sinistra Cgil: la necessità di una svolta. Un'ulteriore deriva burocratica nell'area 'Il Sindacato è un'altra cosa".

http://www.alternativacomunista.it/content/view/2362/78/

 

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