
Il Partito di Alternativa
Comunista esprime la propria solidarietà agli studenti e alle studentesse di Bologna
che, in questi giorni, stanno resistendo a una pesantissima repressione poliziesca.
L'occupazione di una biblioteca presso la facoltà di lettere, promossa dai collettivi
studenteschi per protestare contro l'introduzione di tornelli funzionali a
limitare il libero accesso, ha avuto in risposta l'invio della celere in
assetto antisommossa. La polizia, su richiesta del rettore, ha letteralmente invaso
i locali dell'università occupati, manganellando gli studenti e devastando la
biblioteca. Vale la pena ricordare che i locali che sono stati scenario di
queste violente scene di repressione, degne di
uno Stato di polizia, in passato, all'indomani delle grandi mobilitazioni della
"Pantera", sono state occupate per molti anni (il "36
occupato"): oggi all'Università di Bologna nemmeno un giorno di
occupazione è tollerato. Ma gli studenti hanno saputo reagire: migliaia di
studenti stanno scendendo in piazza per respingere la militarizzazione dell'Università
e le mobilitazioni non si fermano nemmeno di fronte alle cariche e agli arresti.
Respingiamo con sdegno le dichiarazioni della ministra dell'istruzione Valeria
Fedeli, ex dirigente Cgil, che ha legittimato la repressione bollando gli
studenti come "violenti". Secondo la ministra dell'istruzione quindi
"violenti" sarebbero gli studenti che hanno occupato pacificamente
una biblioteca anziché i poliziotti armati in assetto antisommossa che hanno
manganellato giovani ragazzi e ragazze disarmati!
Il Pdac è al fianco degli studenti in lotta, per rivendicare un'istruzione pubblica,
gratuita, laica e partecipata.
No alla repressione: l'università è degli studenti e dei lavoratori, non della polizia!