I disastri del vendolismo (e di tutta la sinistra)

Abbiamo deciso di presentarci alle elezioni regionali per un motivo molto semplice, spiega Michele, perché vogliamo dare rappresentanza politica a operai che hanno perso il posto di lavoro, ai precari in lotta per la stabilizzazione, ai disoccupati senza reddito, agli immigrati sempre più schiavizzati, agli studenti in lotta per la scuola pubblica, alle donne che lottano contro omofobia e maschilismo. Il sistema capitalista in crisi sta facendo pagare la sua crisi pesantissima ai lavoratori, lasciando sul campo migliaia e migliaia di disoccupati e cassaintegrati. Il padronato pugliese dopo essersi arricchito di soldi pubblici regalati dal governo di centrodestra di Fitto e dal governo di centrosinistra di Vendola, scappa con i soldi in altre zone del mondo, delocalizzando la produzione e lasciando con un palmo di naso tanti lavoratori.
La nostra campagna elettorale è quella di "dare voce a chi non ha voce".
Il centrodestra si presenta diviso tra il candidato berlusconiano Poli Bortone e quello fittiano Schittulli. Il Movimento 5 stelle con la Laricchia, di provenienza di centrodestra. L'Altra Puglia con Riccardo Rossi, lista civica la cui golden share è in mano a quello che rimane del Prc che ha governato alla Regione con il Pd 8 anni su 10 e con Emiliano a Bari 5 anni su 10. In sostanza una finta opposizione con un programma molto moderato che non dà una risposta di classe e di lotta alla crisi economica capitalista che attanaglia la Regione Puglia, proponendo soluzioni non nuove e di certo fallimentari. Per ultimi i Verdi di Mariggiò che hanno presentato la candidatura all'ultimo istante dopo aver mancato l’accordo con L'Altra Puglia.
Alternativa comunista, conclude Rizzi, è l'unica forza politica comunista e rivoluzionaria che si presenta a questa tornata elettorale in Puglia, presente nelle lotte sin dalla sua nascita, che utilizzerà questo spazio elettorale per propagandare il suo programma rivoluzionario di alternativa anticapitalista, conscia che il sistema non lo si abbatte con le elezioni borghesi, ma con le lotte unificate e di massa.
I punti programmatici di Alternativa comunista sono anticapitalisti. Nello specifico, ci elenca Michele, sul lavoro, rivendichiamo l'esproprio delle fabbriche e gestione operaia con il taglio di tutti i finanziamenti pubblici al padronato. Una lotta contro il precariato, partendo dall'abolizione di tutti i contratti precari e con la stabilizzazione di tutti i lavoratori, oltre all’istituzione del reddito sociale per i disoccupati pagato dai tagli ai finanziamenti al padronato.
In ambito sanitario rivendichiamo la ripubblicizzazione della sanità pubblica con il taglio delle convenzioni con i privati, l'internalizzazione di servizi e personale e l'eliminazione delle liste d'attesa per le visite specialiste. Importante è anche la lotta contro i processi di esternalizzazione di Sanità service, specie nel Salento.
Necessario è anche un programma di rilancio della scuola pubblica con il finanziamento della formazione e l'eliminazione dei finanziamenti alle scuole private. Un programma di attività culturali pubbliche e gratuite. Un progetto di mobilità gratuita con i servizi pubblici per le fasce più deboli.
In ambito ambientale, va detto che la Puglia produce più del doppio dell'energia che serve, quindi lotta contro il business dell'energia, con un no secco a nucleare, biomasse, ecc., opposizione durissima alle trivellazioni in Adriatico e al Tap nel Salento. Questa grandi opere che distruggono il paesaggio a tutto vantaggio delle multinazionali petrolifere e del gas, non si devono fare!
Vanno anche stracciati tutti gli accordi commerciali tra Puglia ed Israele.
Siamo certi, conclude Michele Rizzi, di affrontare questa nuova impresa con lo spirito giusto di costruire un partito rivoluzionario che possa fungere da avanguardia della lotta di classe anche nella nostra Regione. Per questo, utilizzeremo a fondo lo spazio propagandistico che ne deriva perchè una Puglia rivoluzionaria è possibile, di lavoratori e studenti in lotta, contro i potentanti economici e le loro appendici politiche.
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