Fiom, 21 novembre
La solita passeggiata autunnale non basta più!
Lotta vera per fermare gli attacchi
di governo e padroni!
di Massimiliano Dancelli (*)
Diciamo subito che pensiamo sia giusto scendere in piazza per protestare contro le politiche di questo governo che seguendo i diktat di Confindustria e della troika (Ue-Fmi-Bce) ha proseguito sulla strada dell'austerità e dello smantellamento dei diritti dei lavoratori e di quel poco di "stato sociale" che ancora sopravviveva. Pensiamo sia giusto difendere il contratto collettivo nazionale di lavoro, il diritto ad un salario giusto, l'accesso ad una sanità pubblica ed una scuola di qualità per tutti i lavoratori e i giovani che già troppo hanno pagato il peso di questa crisi.
Ed è per questo che saremo in piazza il 21 novembre a fianco dei lavoratori metalmeccanici.
Contratti al ribasso
I padroni si stanno riprendendo tutto quello che le lotte li avevano obbligati a concedere, dal diritto di sciopero, al contratto collettivo nazionale.
La piattaforma presentata dalla direzione della Fiom, col solo scopo di tornare al tavolo delle trattative, purtroppo non rappresenta un'alternativa accettabile. Come successo per i bancari e per i chimici anche le richieste presentate per i metalmeccanici sono proposte al ribasso e vanno nella direzione chiesta dai padroni. Si aderisce alla sanità integrativa di categoria (Meta Salute), contribuendo all’indebolimento del sistema sanitario nazionale, pubblico e universale. Per quanto concerne le rivendicazioni salariali, si continua nel solco tracciato dai rinnovi contrattuali citati prima, arrivando a restituire ai padroni alcune centinaia di euro per lavoratore. Scompare l'“elemento perequativo” (circa 485€) che spettava a quei lavoratori che avevano solo i minimi contrattuali (cioè circa l'80% degli operai metalmeccanici che sono privi di contrattazione aziendale), riassorbito in aumenti mensili risibili: al 3° livello circa 13€ (l'aumento previsto dalla piattaforma per il 2016 sono 50€ a cui va assorbito l'elemento perequativo diviso per 12 mensilità, quindi 50€-37€=13€).
Viene inoltre recepito appieno l'accordo del 10 gennaio 2014, accettando l’introduzione delle cosiddette “clausole di raffreddamento del conflitto”, ovvero l’impossibilità di scioperare durante le trattative, bloccando sul nascere ogni possibilità di lotta spontanea da parte dei lavoratori più combattivi.
Si propone la derogabilità, a livello aziendale, di intere parti della contrattazione nazionale, accettando quella che è una delle maggiori rivendicazioni di governo e padroni, cioè quella di indebolire progressivamente, fino a farlo sparire, il contratto nazionale.
Per questo motivo invitiamo tutti i lavoratori metalmeccanici a VOTARE NO nei referendum aziendali a questa piattaforma.
Contro governo e padroni serve la lotta vera!
La mobilitazione indetta dalla Fiom arriva sicuramente in ritardo rispetto agli attacchi pesantissimi che sono stati costretti a subire i lavoratori e appare essere la solita passeggiatina autunnale che i dirigenti del sindacato usano per raffreddare gli animi dei propri iscritti. Noi auspichiamo che questo possa essere solo l'inizio di un lungo percorso di mobilitazioni e di lotta, unendo le rivendicazioni dei metalmeccanici a quelle di tutti i lavoratori e in special modo di quelli dei settori più bistrattati quali i trasporti,la logistica, la scuola e il pubblico impiego. Bisogna unire tutti i lavoratori nativi ed immigrati in una lotta vera che costringa il governo a ritirare tutte i provvedimenti antioperai come il Jobs act e la legge Fornero.
CONTRO TUTTE LE POLITICHE ANTIOPERAIE DEL GOVERNO!
LAVORO GARANTITO PER TUTTI!
DIFESA DEL DIRITTO DI SCIOPERO!
NO ALL'ACCORDO VERGOGNA SULLA RAPPRESENTANZA!
(*) metalmeccanico, Dip. Sindacale Pdac