Le fatiche dei grilli nella scalata al sistema
Fra ammiccamenti ai poteri forti e contraddizioni interne
di Mauro Buccheri

Il Movimento 5 stelle, nonostante la perdita del fondatore Gianroberto Casaleggio (1), continua a perseguire energicamente il suo progetto di scalata al sistema. Nelle ultime settimane i leader pentastellati hanno fatto registrare ulteriori oscillazioni ed ennesimi apparenti cambiamenti di rotta: in realtà, più che di “cambi di idee” o di “brusche virate” riteniamo si tratti della borghesissima coerenza di chi orienta chiaramente la propria azione politica in direzione di un'unica stella polare (al di là delle cinque stelle di facciata): l'ingresso nelle istituzioni borghesi.
Il M5s prova a fare il salto di qualità
Ieri
“fuori dall'Europa”, oggi “dentro l'Europa” (2); ieri “nemici” dei lobbisti,
oggi interlocutori dei lobbisti (3). Non si tratta, dicevamo, di rielaborazione
della linea politica ma del tipico approccio oscillatorio, marcatamente
populistico, di chi prova ad andare dove tira il vento, avendo come unico
obiettivo racimolare voti e consensi. Difatti, gli urli e i vaffa fini a
se stessi contro la “classe politica”, volutamente non supportati da un
programma chiaro - meno che mai antisistema - così da poter pescare a destra e
a manca, sono stati finora la sostanza politica del grillismo. Una
borghesissima inconsistenza che ha potuto sfondare, in un contesto di profonda
arretratezza politica, perchè supportata economicamente dai fior di miliardi di
Casaleggio, dello stesso Grillo, e delle grandi imprese che gravitono attorno a
loro (4). E che è stata agevolata, nel suo sfondamento, dall'assenza e dal
tracollo di una sinistra che, sull'altare di interessi burocratici, ha
tradito negli anni le esigenze dei lavoratori e delle masse oppresse
trascinandole con sé in un vicolo cieco. Un fallimento – ahinoi prevedibile,
data la natura riformista del progetto di fondo - che ha lasciato uno
spazio vuoto in cui il grillismo sta tentando oggi di introdursi.
E
più conquista spazi nei palazzi, più il M5s accentua la propria vocazione
istituzionalista ed opportunista, in un circolo vizioso che ne amplifica le
contraddizioni. Quanto accaduto nelle ultime settimane suggerisce che lo stato
maggiore del M5s stia provando adesso a
dare il colpo di reni per fare il salto di qualità: prendere Palazzo
Chigi. Incontrando rappresentanti delle multinazionali, alto clero e banchieri
in modo plateale, blandendo continuamente le “forze dell'ordine” (5), il M5s
sta lanciando un chiaro segnale ai poteri forti, rassicurandoli rispetto
all'opportunità che questi ultimi investano al prossimo giro sul cavallo
pentastellato (o forse sarebbe meglio dire sulla cavalletta, trattandosi di
grilli), e magari sulla candidatura a premier del rampante Di Maio. I pentastellati
cercano insomma di presentarsi agli occhi del padronato come valida alternativa
a un renzismo oggi in calo di consensi, sperando nel frattempo che nelle
prossime settimane la sofferenza del governo possa accentuarsi e determinarne
il tracollo, spianando la strada alla definitiva consacrazione del Movimento 5
stelle.
La retorica del “nuovo” alla prova dei fatti
Intanto,
i riscontri provenienti da ogni parte d'Italia testimoniano come il grillismo
stia ulteriormente approfondendo quei tratti reazionari che sin da subito noi
del Pdac abbiamo denunciato, in controtendenza rispetto a settori della
sinistra che in questi anni hanno capitolato alle sirene – o meglio, alle
serenate – dei grilli (6).
A
Roma, la sindaca Virginia Raggi, sostenuta nella sua corsa al Campidoglio – in
maniera più o meno diretta – da settori della sinistra (ad esempio l'Usb; 7) si rifiuta di incontrare i senza dimora che chiedono di
parlare con lei e sgombera i senzatetto sul lungotevere (8). Un operato
all'insegna del “decoro” e della “legalità” borghesi, gli stessi valori che
spinsero la neosindaca grillina ad esternazioni xenofobe contro i rom, tanto da
guadagnarsi l'apprezzamento del leghista Salvini.
A qualsiasi coordinata geografica, nelle liste elettorali grilline
o nei team governativi locali a cinque stelle, si assiste al riciclaggio di
personaggi ben inseriti nel sistema, spesso provenienti dalla destra, anche
estrema. Solo per fare qualche esempio: dal milanese, dove troviamo consiglieri
pentastellati dal – recente - passato (solo passato?) neonazista;
all'agrigentino, dove la neosindaca grillina di Favara nomina in giunta un ex
dirigente di Alleanza nazionale (Zambito) ed un'ex assessora di
un'amministrazione agrigentina forzaitaliota (Maida) uscita indenne dal
processo della magistratura su “consulentopoli”, riguardante le spese folli che
portarono al tracollo finanziario del comune di Girgenti; passando per Roma,
dove viene riciclato l'alemanniano Marra mentre l'assessora all'ambiente Muraro
incolpa per la sporcizia della capitale l'azienda muncipale ambiente, di cui dimentica
di essere stata per 12 anni un consulente esterno ben pagato (9). In generale,
pletore di avventurieri e arrivisti di ogni risma provano a saltare sul carro
del vincitore, al fine di capitalizzare a titolo personale il momento di
fortuna elettorale del M5s (10).
Proprio negli ultimi giorni, è balzato agli onori (si fa
per dire) della cronaca il neoassessore alle partecipate pubbliche del comune
di Roma, Massimino Colomban, nominato dalla sindaca grillina Raggi lo scorso 30
settembre: un imprenditore organico all'alta finanza, già legato al Cavaliere
nonché alla Lega, che supportò il carroccio alle regionali venete nel 2010
candidandosi in una lista a sostegno di Zaia, con un programma in cui esprimeva
chiaramente posizione a favore delle grandi opere e, in particolare, della Tav.
Un personaggio che fra le altre cose è stato anche presidente onorario della
base Usa di Aviano (11)...
Si approfondiscono i tratti reazionari del grillismo
Intanto, il grillismo accentua ulteriormente i toni xenofobi e
maschilisti, fino a giungere a posizioni veramente vergognose. Recentemente, ad
esempio, i grillini in Veneto hanno proposto la riapertura delle case chiuse
sostenendo, con la consigliera regionale Erika Baldin: “Fino ad oggi la
prostituzione, non essendo regolamentata, ha sottratto al fisco miliardi di
euro. È ora che quei soldi tornino nelle nostre casse”. Insomma, anziché
lottare contro il sistema capitalista, la povertà e le oppressioni che esso
genera, certi ipocriti fasciogrillini si pongono il “problema” del “decoro” e
vogliono usare le persone che si prostituiscono
- della cui sorte evidentemente sono disinteressati - per fare cassa!
(12)
Alla prova dei fatti, insomma, la tanto sbandierata e
autoproclamata “onestà” (borghese) grillina evapora, e i pentastellati
finiscono inevitabilmente per accomodarsi alla realtà vigente, riproducendo
all'interno del loro movimento le pietose dinamiche tipiche del sistema e degli
altri partiti borghesi ai quali il grillismo sostiene di opporsi. I fenomeni di
familismo (13) e di insofferenza verso la stampa (anche quando non schierata
contro il movimento; 14), così come in generale verso ogni forma di dissenso,
interno o esterno che sia, costituscono ormai prassi quotidiana.
Così i grillini, totalmente istituzionalizzati, accantonano i
vecchi proclami e finiscono per usare gli stessi metodi che in passato
avevano rimproverato ai “partiti” di sistema: fioccano ad esempio da parte loro
le querele contro gli oppositori, querele che in un passato non troppo lontano
Grillo aveva denunciato come strumento funzionale al potere e ai ricchi per
intimidire l'oppositore e tappargli la bocca (15).
Ed anche la “lotta agli sprechi”, vecchio cavallo di battaglia
grillino, per quanto legato ad una prospettiva assolutamente borghese, sembra
ormai un ricordo rinchiuso nel cassetto (16).
Nè centrodestra , nè centrosinistra, nè grillismo
Nel suo faticoso tentativo
di scalata, il grillismo deve dunque fare i conti con mille difficoltà. La
contraddizione fra la narrazione favolistica dell'“onestà” – nel quadro del
sistema capitalista – e le costanti smentite della realtà materiale ne mettono
sempre più a nudo la debolezza, nonostante il M5s vanti ancora un certo
consenso di massa, anche presso ambienti di “sinistra”.
Nel prosieguo vedremo come
i grillini fronteggeranno la bufera che ha colpito l'amministrazione romana e come si svilupperà
questa pietosa telenovela, che ha fatto registrare anche il siluramento – a
poche ore dall'incarico di assessore al bilancio assegnatogli dalla Raggi – del
magistrato De Dominicis, il quale ha riposto lanciando strali verso il M5s, da
lui definito “associazione a delinquere” diretta da “quattro ragazzacci
ignoranti”, e minacciando querele contro chi lo accusa di essere indagato per
abuso d'ufficio dalla Procura di Roma (17).
Le vicissitudini romane,
oltre a procurare al M5s pesanti attacchi dalla stampa, inclusa quella della
borghesia buona, hanno avuto grosse ripercussioni interne (18): il
“minidirettorio” locale si è dimesso e i vertici nazionali del M5s si sono
riuniti per valutare con attenzione la difficile situazione, alla luce del caso
De Dominicis ma anche di quello dell'assessora Muraro, che risulterebbe anche
lei indagata dalla magistratura (19). Queste vicende hanno approfondito le
spaccature interne al Movimento 5 stelle, già molto frammentato, in particolare
nel Lazio, e hanno amplificato le guerre intestine che vedono contrapposte le
fazioni rivali.
Al di là di quelli che saranno gli sviluppi, che continueremo a
seguire, ribadiamo che nulla di positivo potrà venire ai lavoratori e alle
masse oppresse da una forza organica al sistema come il M5s. Non si tratta di
“attendere” per valutare aposteriori i risultati dell'operato grillino, come
sostiene qualcuno anche a sinistra, operato i cui esiti peraltro si
vedono già da tempo in maniera chiara, ma di fare tesoro della storia del
movimento operaio e dell'analisi di classe avanzata dal marxismo, un'analisi
scientifica che – nutrendosi, in quanto tale, dell'esperienza – permette di
comprendere la realtà e di avanzare previsioni senza dover ripetere sempre gli
stessi errori. Per trarne la logica conclusione, e cioè che è necessario
costruire un progetto politico rivoluzionario, che non si limiti ad invocare il
ricambio di un elemento sovrastrutturale, quale è la classe politica, ma che
lavori quotidianamente, a livello internazionale, per abbattere il sistema
economico vigente ed instaurare governi dei lavoratori per i lavoratori, nel
quadro di una società che si muova finalmente in direzione della liberazione
dell'umanità dal giogo del capitale.
Note:
1) http://www.alternativacomunista.it/content/view/2306/1/
4) Vi rimandiamo, a tal proposito, ad una delle nostra analisi sul fenomeno del grillismo: http://www.alternativacomunista.it/content/view/1793/47/
E a proposito del potere economico che sostiene il Movimento 5 stelle, non si può non fare riferimento alla grande kermesse mediatica "Italia a 5 stelle", andata in scena il 24 e 25 settembre scorsi a Palermo, una sorta di festa grillina nazionale organizzata in pompa magna, che ha visto scendere in Sicilia per la grande occasione Beppe Grillo, Casaleggio junior e tutto lo stato maggiore pentastellato: convenzioni con 120 strutture alberghiere (oltre che con Alitalia, Tirrenia, Grimaldi lines), voli per Palermo quasi tutti esauriti, buoni affari per hotel e B&B del centro città. Nonostante tutto, non si sono raggiunte le centomila presenze, così come preventivato dai grillini alla vigilia dell'evento e, a quanto pare, non sono mancate tensioni interne nel dietro le quinte rispetto all'organizzazione degli interventi dal palco, con i soliti immancabili litigi fra i vari politicanti pentastellati in cerca di spazio e visibilità.
http://www.huffingtonpost.it/2016/09/24/palermo-a-5-stelle-scacciare-divisioni_n_12172552.html
5) Come ha fatto recentemente anche l'amministrazione torinese grillina, guidata dalla neosindaca Chiara Appendino, suscitando i malumori di quei settori notav che l'avevano sostenuta elettoralmente. Ecco il comunicato con cui l'amministrazione pentastellata neoletta a Torino esprime solidarietà alle forze dell'ordine impegnate nel cantiere No Tav di Chiomonte: http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_395.shtml
6) Rispetto ai rapporti delle “sinistre” col grillismo: http://www.alternativacomunista.it/content/view/2054/45/
7) https://www.youtube.com/watch?v=qZdXVsOj3Ac
9) http://www.lineapress.it/fondatore-alba-dorata-ora-consigliere-comunale-del-movimento-5-stelle/
10) Significativo il caso di Palermo, dov'è da poco partita la caccia alla poltrona. In tantissimi parteciperanno alla “comunarie”, cioè alla competizione intergrillina per la scalata sociale. Fra questi spicca il nome di Gelarda, dirigente del sindacato di polizia Consap, su posizioni notoriamente xenofobe.
13) http://www.huffingtonpost.it/2016/07/20/paola-taverna-m5s_n_11079712.html
14) Solo per citare qualche esempio: qualche settimana fa in Puglia un senatore grillino (Ciampollino, ex Ugl) insulta due giornaliste, ree di aver riportato una notizia vera, e promette rese dei conti quando i grillini governeranno il Paese...
Toni egualmente violenti sono usati negli stessi giorni dal senatore siciliano pentastellato Giarrusso contro un giornalista reo di aver criticato l'uscita infelice del parlamentare grillino Di Maio il quale aveva parlato di “lobby dei malati di cancro”...
Evidentemente, cresce il nervosismo degli arrampicatori sociali grillini nella misura in cui vengono smascherati dai giornalisti di sistema, finendo con l'essere esposti al pubblico nella loro reale natura, cioè nella loro effettiva organicità al sistema stesso.
15) Spicca il caso di Palermo, dove i deputati Mannino e Nuti, da politicanti consumati, piuttosto che entrare nel merito della questione preferiscono querelare chi accusa il M5s di avere falsificato le firme per la presentazione delle liste alle elezioni comunali del 2012:
Vicenda apparentemente paradossale se si pensa a cosa scriveva Grillo nel suo blog qualche anno fa: http://www.beppegrillo.it/2009/08/la_querela_per.html
17) http://www.huffingtonpost.it/2016/09/09/de-dominicis-m5s-asilo_n_11925920.html