Il Pdac, a differenza di quanto scrivono costoro, continua la sua battaglia per costruire quel partito operaio, marxista rivoluzionario e militante con influenza di massa che ancora manca e urgentemente serve per un progetto rivoluzionario e che sia componente organica di un partito internazionale. Progetto che condividiamo con i militanti di decine di sezioni della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale in tutto il mondo.
Non risponderemo a sterili polemiche e inutili calunnie, perché siamo impegnati in un lavoro più serio e importante insieme a tanti nuovi compagni, avanguardie di lotta che anche nell'ultima fase sono arrivati a rafforzare il nostro partito: la costruzione del partito rivoluzionario delle classi oppresse.
Il Comitato centrale del Pdac
Circolano delle "lettere aperte" di presunti "militanti che escono dal Pdac" nelle due regioni dove si era costituito questo gruppo (in Puglia essenzialmente, più qualche siciliano).
I testi, farneticanti e pieni di calunnie (alcune talmente grossolane da risultare ridicole), non meritano nemmeno una riga di risposta.
Degno di segnalazione è però il fatto che si tratta persino di firme fasulle. Diversi dei firmatari di questi testi (peraltro pochi, una quindicina in tutto tra Puglia e Sicilia), che pure dichiarano di "uscire" dal Pdac, non erano militanti del Pdac: alcuni di loro si erano allontanati da tempo (in qualche caso da anni) dal partito, altri erano semplici simpatizzanti, qualcuno non ha mai avuto nessun tipo di affiliazione al Pdac: né militante né simpatizzante.
Ci sembra che questi fatti si commentino da soli. Davvero non abbiamo perso nulla con l'uscita di gente che usa simili mezzi, calunnie e manovre da corridoio.