SABATO 15 OTTOBRE TUTTI A ROMA
INDIGNADOS DI TUTTO IL MONDO UNITEVI...
PER ABBATTERE IL CAPITALISMO!
Contemporaneamente, sul versante politico, mentre il governo Berlusconi è agli sgoccioli, i partiti del centrosinistra mirano a sostituirlo nella gestione degli affari della grande borghesia italiana. Pd, Idv e Sel si preparano a un nuovo governo che, a guida Vendola o Bersani poco cambia, servirà solo ad alimentare le illusioni delle masse, riproponendo le stesse ricette filopadronali, come già fece Prodi. A questo nuovo progetto padronale sono pronti a dare sostegno diretto anche le forze, politiche e sindacali, di stampo socialdemocratico (la Federazione della Sinistra; la Fiom di Rinaldini e Landini; Casarini e una parte dei centri sociali). Alla coda del centrosinistra, Cremaschi (leader della sinistra in Cgil) ha lanciato un nuovo progetto politico-sindacale in “5 punti” (sostenuto anche da piccole aree e organizzazioni riformiste, centriste e neostaliniste: settori di Rifondazione, Sinistra Critica, Pcl, Carc, Rete dei comunisti) che si basa su una piattaforma riformista ("rigorosi vincoli pubblici alle multinazionali", "una nuova politica estera" che "favorisca democrazia e sviluppo civile e sociale", "intervento pubblico per le aziende in crisi", "beni comuni per un nuovo modello di sviluppo", il tutto sulla base dei “diritti garantiti dalla Costituzione”).
Ciò che serve oggi è ben altro. Bisogna dire che la crisi che stiamo vivendo non è solo una crisi “finanziaria” provocata dallo strapotere delle banche: è la crisi di tutto il sistema capitalistico. Per questo, esiste una sola via d’uscita, vantaggiosa per i lavoratori, dalla miseria che la crisi del sistema porta con sé: l’abbattimento del capitalismo, la costruzione di un’economia socialista. Non “rigorosi vincoli pubblici” alle multinazionali, ma esproprio sotto controllo dei lavoratori delle multinazionali e di tutte le industrie, a partire da quelle che chiudono e licenziano. Non “beni comuni per un nuovo sviluppo”, ma pubblicizzazione di tutti i servizi sociali. Non “vincoli allo strapotere delle banche”, ma esproprio delle banche e creazione di un’unica banca di Stato. Un programma di questo tipo potrà essere attuato solo da un governo dei lavoratori: per questo serve un partito di classe e internazionale che sviluppi le lotte e si batta affinché i lavoratori prendano il potere. E’ alla costruzione di questo partito internazionale che la Lit-Quarta Internazionale (di cui il Pdac è la sezione italiana) dedica le sue energie. Come ci dimostrano le rivoluzioni arabe, le lotte in Grecia e gli indignados di tutto il mondo, la rivoluzione è non solo necessaria ma anche possibile. La classe degli sfruttati può e deve unirsi su scala internazionale per abbattere il capitalismo: un sistema che, per i profitti di pochi, trascina l’umanità nella catastrofe.