Brasile, II Congresso della Csp Conlutas
Costruire lo sciopero generale
in difesa dei diritti dei lavoratori!
Manifesto approvato dal Congresso

Pubblichiamo la traduzione del Manifesto approvato dal II Congresso
(terminato pochi giorni fa) della Csp Conlutas, la più grande organizzazione
sindacale e di lotta di base dell'America Latina. Al Congresso hanno
partecipato oltre 400 organizzazioni sindacali e di lotta. La Csp Conlutas,
oltre ad essere il più grande sindacato di base e di classe del mondo (oltre 3
milioni e mezzo di affiliati), è alla testa delle lotte che stanno crescendo in
Brasile contro il governo di centrosinistra brasiliano di Dilma e del Pt di
Lula.
Un ruolo dirigente in Conlutas
è svolto dai nostri compagni del Pstu, sezione brasiliana della Lit-Quarta
Internazionale.
Nei giorni successivi al
Congresso si è svolto anche l'incontro della Rete Internazionale di Solidarietà
e di Lotta, coordinata da Conlutas, Solidaires (di Francia) e Cgt (di Spagna),
cui aderiscono centinaia di sindacati e strutture di lotta di tutto il mondo
(e, in Italia, No Austerity, il SiCobas, Cub Trasporti e altre sigle).
Ai
lavoratori e alle lavoratrici, alle loro organizzazioni sindacali e popolari,
ai movimenti e alle organizzazioni dei giovani.
I
lavoratori, i settori popolari e i giovani brasiliani vivono un momento di
enormi sfide. Di fronte alla crisi economica che attacca con forza il nostro
Paese, il governo di Dilma (il Pt e i suoi alleati del Pmdb, Pp e altri partiti
padronali) e l’opposizione borghese, guidata dal Psdb, hanno un accordo
fondamentale: far sì che la classe lavoratrice paghi il prezzo della crisi per
proteggere e aumentare i profitti delle banche, delle multinazionali, dell’agroalimentare
e delle grandi imprese. Per tanto è falsa una presunta polarizzazione tra di
loro: entrambi stanno dalla parte dei padroni e dei banchieri contro la classe
lavoratrice.
Il
governo, il Congresso nazionale, i governatori, i sindaci di tutti i partiti e
i padroni stanno promuovendo una “manovra” il cui risultato è l’aumento della
disoccupazione, l’attacco ai diritti previdenziali e lavorativi, l’abbassamento
dei salari e i tagli a tutti i servizi sociali: la sanità, l’educazione,
l’edilizia popolare e gli investimenti pubblici. L’obiettivo è imporre un
maggiore livello di sfruttamento sulla classe lavoratrice brasiliana e
aumentare l’economia di bilancio per pagare gli interessi del debito pubblico
alle banche (debito che consuma già il 47% del bilancio nazionale). Gli aumenti
continui degli interessi servono anche al fine di garantire un immenso e
crescente trasferimento di risorse alle banche e agli altri settori che vivono
sulla speculazione finanziaria.
La
corruzione e i successivi scandali sono il sottoprodotto dei privilegi e dei
favori delle grandi imprese nella gestione dello Stato, producendo e
riproducendo una legione di corrotti e corruttori. Il parlamento, composto per
più del 70% di deputati finanziati dalle banche, appaltatori e grandi imprese,
e che ha ai suoi ordini i politici che compilano la lista dei corrotti
(designati nell’ambito dell’operazione anticorruzione), vota leggi a proprio
vantaggio, attacca i diritti della classe lavoratrice, approva una
controriforma politica scandalosa e, inoltre, pretende di imporre la riduzione
dell’età per la responsabilità penale e attacca i diritti delle donne e degli
Lgbt.
La
classe lavoratrice, i settori popolari e oppressi, come le donne, i neri, gli
Lgbt, i giovani e altri settori organizzati della popolazione, stanno
resistendo a questi assalti con una dura lotta: ampi scioperi e lotte per le
case nei centri urbani. C’è una resistenza eroica che si scontra con i padroni
e i governi, con il parlamento corrotto e i suoi agenti anti operai,
antidemocratici e conservatori, e molte volte con le direzioni sindacali che
non vogliono confrontarsi apertamente con i governi e i padroni.
L’apparato
repressivo dello Stato si è posto al servizio dei padroni e anche dei governi regionali
negli scontri agli scioperi e nelle altre mobilitazioni. La repressione, la
violenza della polizia, la criminalizzazione degli attivisti e il perseguimento
giudiziario dei conflitti sono diventati comuni. Lo stesso accade con gli
scontri costanti nelle periferie dei centri urbani, con una criminalizzazione
ogni volta maggiore della popolazione povera e nera del nostro Paese.
Il
momento esige la costruzione della resistenza a questi attacchi, l’unità della
classe nella lotta e nella difesa di un programma degli interessi dei
lavoratori, in risposta alla politica economica, che privilegia gli interessi
dei ricchi di questo Paese, dei banchieri e delle multinazionali. La lotta
della classe lavoratrice contro la manovra fiscale è una lotta che affronterà
tanto il governo del Pt come l’opposizione di destra, passando per il Pmdb di Eduardo
Cunha e Renán Calheiros, per governanti e sindaci.
La
rottura con questo modello economico e l’adozione di misure che attacchino i
privilegi dei banchieri e dei grandi impresari sono essenziali per sovvertire
questa situazione, cominciando dalla rottura degli accordi che garantiscono il
pagamento del debito pubblico e la rimessa degli utili delle imprese e delle
banche all’estero. In difesa della classe lavoratrice e dei suoi diritti,
dobbiamo lottare per la stabilità dell’occupazione, per la riduzione della giornata
lavorativa a parità di salario, per il congelamento dei prezzi dei beni di
prima necessità e delle tariffe pubbliche, per fondi per la sanità e
l’istruzione, nessun taglio ai fondi sociali, nessun diritto in meno. Questo
programma, per essere realizzato, esige la mobilitazione e la sconfitta delle
politiche dei governi attuali ed esige l’unità della nostra classe.
Una
parte importante delle direzioni sindacali maggioritarie, in particolare della
Cut e di Força Sindical, si sono avventurati nel tortuoso cammino della
contrattazione della manovra, ed ora appoggiano parte delle misure della
manovra fiscale del governo e anche parti dell’infame progetto di legge 4330 di
precarizzazione [lavorativa]. Queste due misure sono parte del medesimo piano
economico dei padroni e del governo. Non tocca ai lavoratori negoziare la
dimensione di quei tagli.
La
resistenza dei lavoratori sta dimostrando che è possibile sconfiggere le
politiche dei padroni e dei governi. Gli scioperi della Vw e della Gm, tra gli
altri, sono esempi categorici della disposizione a lottare della classe
lavoratrice in generale, e degli operai in particolare, per affrontare la forza
della manovra padronale e dei governi.
In
questo momento, c’è un numero enorme di lavoratori dell’istruzione primaria e
dei servizi pubblici federali che sono in sciopero e che stanno affrontando
un’altra faccia della manovra. L’unificazione di queste lotte e degli altri
processi di mobilitazione, nel percorso di costruzione dello sciopero generale,
si pongono nella realtà come una necessità e una possibilità concreta. Le
giornate di lotta nazionale del 15 aprile e del 29 maggio, che hanno visto una
ampia unità delle centrali sindacali e di altre organizzazioni, hanno
dimostrato che la classe lavoratrice e i suoi alleati sono disposti ad
affrontare la politica governativa, gli attacchi padronali e i piani di tagli
dei governi.
Il II
Congresso nazionale della Csp-Conlutas si rivolge alle organizzazioni
sindacali, alle centrali in particolare, e anche alle organizzazioni popolari e
dei giovani, e fa appello a queste entità a organizzare insieme la resistenza
della nostra classe, sulla base dei punti di accordo che hanno dimostrato di
poter promuovere una ampia unità dei lavoratori: sconfiggere le misure di
austerità, la precarizzazione del lavoro e difendere l’occupazione.
Il
ruolo delle centrali sindacali e delle altre organizzazioni dei lavoratori e
dei movimenti popolari non può essere quello di socio di minoranza nella
manovra, ma quello di lottare intransigentemente in difesa dei diritti dei
lavoratori, indipendentemente da dove provenga l’attacco, se dal governo ei dal
partito che sta al potere.
L’accettazione
di formule padronali, come il fattore 85/95 (i n sostituzione dell’infame
fattore previdenziale), la negoziazione degli obiettivi della manovra fiscale
o, peggio ancora, la proposta del piano di protezione dell’impiego ispirato al
modello tedesco, che scarica i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori e
protegge i profitti dei padroni, è l’inizio del percorso verso la sconfitta
della nostra classe, in un momento in cui i lavoratori danno prova della loro
capacità di resistenza.
In
questo senso, il Congresso della Csp-Conlutas, cercando l’unità con il
sindacalismo e il movimento popolare indipendente, si rivolge a queste
organizzazioni e fa appello all’unità e alla costruzione dello sciopero
generale, organizzando nei settori e nei movimenti di tutti gli stati assemblee
e incontri ampi, che coinvolgano la base delle nostre organizzazioni, che
rafforzino i processi di lotta in corso e rendano possibile, ai lavoratori e
alle lavoratrici, sconfiggere questi attacchi con l’unità e la lotta.