Per un'Ucraina indipendente ed unita!

Di fronte a questo, il governo reazionario di Putin, rappresentante degli oligarchi russi, ha iniziato un'aggressione contro l'Ucraina, avvalendosi della sua base navale in Crimea e di organizzazioni paramilitari al servizio del Cremlino e dello storico e reazionario sciovinismo grande russo. Tutto questo col pretesto della "protezione" della popolazione di origine russa in Crimea. Ma quest'azione disperata di Putin non è altro che una reazione alla caduta, conseguente alla mobilitazione di massa, del governo burattino di Yanukóvich, burattino degli interessi oligarchici del Cremlino in Ucraina.
I lavoratori ucraini, in questo scontro, non possono riporre alcuna aspettativa negli imperialismi nordamericano ed europeo per la difesa della sovranità del loro Paese. Questi uccelli rapaci stanno negoziando con Putin sulla base dei loro interessi di dominio sulla regione. In questo senso, la pompa magna sciovinista promossa da Putin e la sua "corte" parlamentare in Russia per giustificare l'aggressione all'Ucraina sarà convertita in un'arma per attaccare la classe lavoratrice russa.
Ripudiamo con forza questa aggressione all'Ucraina e chiamiamo i lavoratori russi ed ucraini all'unità, che si concretizza nel grido: Fuori Putin dall'Ucraina!
Putin ha dichiarato che Yanukóvich è caduto per un golpe militare anti russo. Ha ottenuto nel senato del suo Paese l'autorizzazione per utilizzare truppe di intervento militare in Ucraina, a parole per difendere la popolazione di lingua russa che, si suppone, sarebbe in pericolo a causa del cosiddetto golpe.
Il parlamento della Repubblica di Crimea ha eletto Serguei Axionov, un politico filorusso, come primo ministro, ha dichiarato la sua autonomia da Kiev e ha invitato le altre province a maggioranza russa a fare la stessa cosa. Axionov ha chiesto inoltre l'intervento della Russia in appoggio al governo autonomo di Crimea.
Immediatamente, le truppe russe hanno occupato la Crimea. Questo è un chiaro atto di violazione del territorio di un Paese oppresso da una sub-metropoli o potenza regionale.
Il rovesciamento del governo di Yanukóvich per l'azione delle masse ucraine è stato un duro colpo agli interessi degli oligarchi russi. Per la borghesia russa, la sottomissione dell'Ucraina rappresenta il tentativo disperato di una borghesia esportatrice di materie prime ed economicamente dipendente dall'imperialismo di mantenere il dominio sulle ex repubbliche sovietiche. A causa dell'ubicazione strategica dell'Ucraina, da cui passa la maggioranza del gas esportato dalla Russia verso l'Europa - oltre alla presenza di basi militari russe, come quella di Sebastopoli in Crimea - la sua sottomissione è la garanzia che la borghesia russa manterrà la sua secolare oppressione sui popoli di quell'area geografica.
La strategia dichiarata di Putin, di una Russia "potenzia euro-asiatica", significa la repressione sul piano interno ed un regime che non tollera le libertà democratiche. E nella regione, significa il mantenimento e l'approfondimento di quella "prigione dei popoli" che già vi fu nelle epoche zarista e stalinista, adesso sotto il dominio dei capitalisti.
Putin afferma che l'invasione della Crimea ha come obiettivo la difesa della popolazione di origine russa nella regione. Tuttavia, il Cremlino non dice niente sulla popolazione di origine tartara-barbaramente espulsa dalla regione da Stalin nel 1944 - oltre alla popolazione di origine ucraina. La farsa di un plebiscito per l'indipendenza di una regione occupata militarmente rappresenta un'aggressione al primo atto della rivoluzione ucraina, che è quello che veramente disturba il regime di Putin e l'imperialismo.
Le negoziazioni tra Putin ed Obama sul destino dell'Ucraina hanno solamente un obiettivo: la difesa dei loro interessi a spese della popolazione sfruttata dell'Ucraina.
Solamente i lavoratori ucraini e la solidarietà internazionalista, principalmente dei lavoratori russi, possono garantire la continuità della rivoluzione e l'indipendenza del Paese.
Il capo della missione del FMI, Prega Moghadam, dopo la sua visita a Kiev dichiarò: "Sono positivamente impressionato dalla determinazione delle autorità e dal senso di responsabilità e compromesso con un'agenda di riforma economica e trasparenza". L'occupazione militare russa della Crimea e la visita del FMI agiscono come una pinza che strangola e minaccia la continuità della rivoluzione.
Il governo provvisorio di Kiev è complice di una manovra controrivoluzionaria tra Obama, l'UE e Putin dichiarando che accetta il programma economico dettato dal FMI, che scaricherà sulle spalle dei lavoratori la crisi economica, risultato del furto e della rapina della proprietà statale realizzata dagli oligarchi ucraini, siano della banda di ladri legata a Yanukóvich o siano di quella legata all'ex primo ministro Timoshenko, che hanno la maggioranza nel nuovo governo.
Quello che Obama, l'UE e Putin temono di più è che nella coscienza dei lavoratori vi è il fatto che la loro lotta e mobilitazione può sconfiggere ed abbattere i governi, come dimostrato dal fatto che la piazza Maidán passò al di sopra del sacrosanto accordo di Yanukóvich per mantenere il potere in cambio dell'anticipazione delle elezioni. Ora, l'aggressione russa è il pretesto affinché il governo di Kiev, diretto a maggioranza dal partito Patria di Timoshenko, firmi i patti di sottomissione all'imperialismo che significherà l'utilizzo del debito come strumento di sottomissione del Paese e di profondi attacchi alla classe lavoratrice.
In questo senso, l'aggressione del governo di Putin aiuta la propaganda delle forze di ultradestra che integrano il governo – Svoboda (Liberdade) e Pravy Sektor (Settore di Destra) -, perché i difensori dell'aggressione militare affermano che è una misura difensiva contro i partiti fascisti. Tuttavia, l'aggressione di Putin e la violazione della sovranità dell'Ucraina non fanno altro che rinforzare i fascisti. Queste organizzazioni hanno l'obiettivo di impedire che la classe operaia identifichi il suo principale nemico: la borghesia ucraina, russa e l'imperialismo. Il suo sciovinismo reazionario contro i "russi" ed il suo antisemitismo - oltre alla sua difesa dei collaboratori della barbarie nazista - non ha altro fine che dividere la classe lavoratrice Quell'ultradestra ed i neonazisti sono agenti dell'imperialismo e tentano di indirizzare i lavoratori ed il Paese verso l'accettazione della sottomissione coloniale alle potenze imperialista, all'UE ed al FMI in nome del "nazionalismo!"
L'aggressione di Putin all'Ucraina rinforza la propaganda reazionaria di queste organizzazioni e nasconde il fatto che, integrando un governo che si lancia nelle braccia dell'imperialismo, dimostrano che il loro "nazionalismo" non resiste agli "incantesimi" del capitale finanziario.
Il principale obiettivo immediato della rivoluzione - l'indipendenza del Paese e la lotta contro l'oligarchia corrotta - viene già tradito. La politica della "sacra alleanza" tra l'imperialismo nordamericano, l'UE e tutti i partiti che integrano il governo di Kiev per fermare la continuità della lotta che abbatté Yanukóvich, e che ora deve dirigersi contro l'attuale governo, viene ora facilitata dal Cremlino, che alimenta la reazionaria politica sciovinista di lotta tra i popoli, quando solamente i lavoratori e la loro unità internazionale possono garantire l'indipendenza dell'Ucraina e la lotta contro le servili combriccole borghesi che stanno vendendo il Paese.
Di fronte a questo doppio attacco, delle truppe russe e del saccheggio imperialista attraverso la sottomissione del nuovo governo, è necessario costruire un'uscita indipendente della classe operaia e delle masse popolari, che affronti l'aggressione russa e gli attacchi imperialisti. Che lotti per un'Ucraina indipendente ed unita che può essere conquistata solo se gli oligarchi corrotti vengono espropriati, e per fare ciò è necessario un governo dei lavoratori e del popolo basato sulle organizzazioni di lotta.
Via le truppe di Putin! No alla divisione dell'Ucraina!
Per la vera indipendenza dell'Ucraina: Fuori Russia, Ue e Fmi!
Per un'Ucraina indipendente, unita, con un governo dei lavoratori e del popolo!