Dichiarazione del Comitato Esecutivo della Lega Internazionale dei Lavoratori

La totale vittoria del NO nel referendum greco
(61,29%) è, contro ogni previsione, una vittoria delle masse popolari. È una
sconfitta senza precedenti della TROIKA, di Merkel, Hollande, Renzi e Rajoy, è
la sconfitta del ricatto terrorista dell'imperialismo che dopo aver
saccheggiato e affamato un intero Paese gettando milioni di persone nella
povertà, ha la sfacciataggine di dire: «o noi o l'abisso».
Il NO è stato il voto di quelli che non hanno
lavoro, di quelli che hanno avuto i propri salari e pensioni tagliati, di
quelli che non hanno accesso alle cure sanitarie e ai servizi pubblici
essenziali distrutti per pagare un debito illegittimo e odioso; il NO è stata
la risposta di tutti quelli che già sono nell'abisso, prodotto della politica
imposta dai parassiti imperialisti e dai loro complici, le banche e la grande
borghesia greca.
Il NO greco è a sua volta un rifiuto alle
politiche di aggiustamento strutturale portate avanti da TUTTI i governi
dell'UE e ha respinto l'atteggiamento vergognoso dei Governi dei Paesi debitori
come Portogallo, Irlanda o Spagna. Il NO, pone apertamente in questione la
credibilità dell'eurozona e dell'UE e smaschera il carattere della BCE che è
uno strumento politico che chiude l'erogazione di denaro alle banche greche,
provocando l'angoscia dei pensionati. Denuda, ancora una volta, il carattere
dell'UE, uno strumento del capitale finanziario imperialista che non ammette il
minimo accenno di sovranità delle masse popolari, uno strumento per la rapina,
il saccheggio e l'umiliazione. Il NO è la riaffermazione delle masse popolari
greche in difesa della loro sovranità nazionale.
Il NO, promuove e incoraggia la resistenza dei
lavoratori e delle lavoratrici contro le misure di austerità e le controriforme
in tutti i Paesi europei. Permette che da tutti i Paesi debitori si organizzi
la lotta per il NO alle misure di austerità e si concretizzi la solidarietà e
l'unità delle lavoratrici e dei lavoratori con le masse popolari greche.
Quelli che, come il KKE, hanno deciso di fare
appello per l'astensione hanno aiutato con il loro settarismo tutti i nemici
del NO e hanno contribuito alla divisione della classe operaia in Grecia e in
Europa.
La sconfitta politica dell'imperialismo è
ugualmente la sconfitta del fronte del SÌ guidato dai partiti che hanno firmato
i memorandum, la Nuova Democrazia e il PASOK, i partiti dei banchieri e della
grande borghesia greca che insieme all'imperialismo vogliono porre un intero
Paese in ginocchio e mostrare a tutto il mondo che non c'è altra soluzione che
la completa sottomissione.
La sconfitta politica subita dall'imperialismo
e dalla grande borghesia greca non ha significato minimamente la loro
liquidazione. La dichiarazione di Merkel-Hollande che le porte del negoziato
sono “aperte” e la dichiarazione di Tsipras che un accordo può essere raggiunto
in 24 ore, rendono interdetta la vittoria del referendum.
Tsipras: NO però SI
Dopo la schiacciante vittoria del NO, il
partito dei banchieri greci, Nuova Democrazia, e il suo rappresentante,
Samaras, hanno detto: «Il Governo ha ora la responsabilità di prendere un
accordo che eviti che il Paese affondi. Alcuni in Europa tradurranno la
vittoria del “no” come volontà di uscire dall'eurozona». E aggiunge: «ora
l'obiettivo è raggiungere un accordo “sostenibile”».
Tsipras ha detto che il NO è stato un mandato
per riaprire il negoziato per una soluzione “sostenibile” e “dignitosa”. La
coincidenza nei termini usati da Tsipras e Samaras è il risultato della
riunione convocata dal governo Syriza-ANEL con i partiti del SÌ (Nuova
Democrazia, Pasok e To Potami) meno di 24 ore dopo la vittoria del NO. La
dichiarazione congiunta del fronte del SÌ e del fronte del NO, afferma:
«La recente decisione del popolo greco non è un
mandato di rottura, ma a continuare e intensificare gli sforzi volti a
raggiungere un accordo socialmente giusto e economicamente sostenibile […]. Il
Governo si assume la responsabilità di continuare i negoziati in questa
direzione».
In realtà il risultato del referendum è un
appello a farla finita con l'austerità e la sottomissione nazionale. Ciò
nonostante il fronte comune dei partiti del SÌ con quelli che hanno difeso il
NO, per raggiungere un accordo “economicamente sostenibile" si burla del
risultato della vittoria del NO e pretende di convertirla nel suo contrario.
La ricerca di un accordo "economicamente
sostenibile” è un forma burlesca per dire che le masse popolari greche
continueranno a pagare il debito a costo del loro impoverimento, di ulteriori
privatizzazioni e tagli. Un possibile accordo con l'UE non ha altro obbiettivo
che garantire la “sostenibilità” di alcune banche greche fallite che dipendono
dal finanziamento della BCE. È un accordo per far sì che le sanguisughe
preservino i loro interessi. Sono gli unici che possono trarre vantaggio dalla
permanenza della Grecia nell'UE e nell'euro.
Per
fermare la spirale di tagli e controriforme del lavoro, per avere un casa,
salute, riscaldamento, elettricità, e recuperare pensioni dignitose c'è bisogno
di rompere con l'UE e l'euro. Non
sostenendo che questo è l'unico modo per rispettare il programma presentato
alle elezioni, Syriza diventerà uno strumento per l'attuazione delle misure di
austerità, anche se riuscisse ad ottenere la ristrutturazione del debito, che
tutti sanno che non è pagabile.
Ora, spalleggiato da ND e dal PASOK, il governo
di Syriza, ancora una volta, esorta, afferma e genera aspettative in un
“negoziato” il cui obiettivo è ottenere un “debito sostenibile”, vale a dire,
in cambio della “ristrutturazione” applicare tutte le controriforme imposte
dall'imperialismo. Le misure della troika cacciate fuori dalla porta dalle
masse popolari greche non devono poter entrare adesso dalla finestra!
Per questo, non si può avere nessuna fiducia in
questo governo. È necessario costruire organismi di Fronte Unico che possano
nelle strade e nei luoghi di lavoro combattere i piani della Troika e tutte le
misure di austerità. Costruendo così le basi per un vero governo della classe
operaia, sostenuto dalla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici e
delle masse popolari e con il sostegno internazionale. Questa è l'unica strada
per sconfiggere l'attacco imperialista e costruire una via d'uscita operaia per
la Grecia e l'Europa.
Le lavoratrici e i lavoratori greci devono già
da ora preparare la mobilitazione contro qualsiasi piano e misura di austerità
di cui il governo Syriza-ANEL assuma l'impegno di fronte all'UE per ottenere la
ristrutturazione del debito. Il governo
deve decretare la sospensione immediata del pagamento del Debito.
NO è NO!
NO a qualsiasi piano di austerità!
No a TUTTE le misure della TROIKA!
NO al Debito!
Per l'immediata nazionalizzazione delle banche!
Per un Piano di salvataggio delle lavoratrici e dei lavoratori e delle masse popolari.
La vittoria ottenuta nel referendum deve essere difesa nelle strade con la mobilitazione.
Contro il patto SYRIZA-PASOK-ND!
traduzione dallo spagnolo di Giovanni “Ivan” Alberotanza