
Pubblichiamo qui una breve intervista realizzata la settimana scorsa a Moustapha Wagne, della Segreteria del Comitato Immigrati in Italia e del Consiglio Nazionale del Partito di Alternativa Comunista (Lit), poco prima che si imbarcasse per il Brasile dove ha partecipato sia al Congresso della Csp Conlutas sia all'oceanica assemblea (tenutasi in un palazzetto dello sport) in cui si è celebrato il trentesimo anniversario della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale, dove Wagne è intervenuto in rappresentanza del Pdac. Torneremo nei prossimi giorni sul Congresso del sindacato di base Conlutas, qui intervistiamo invece Wagne sulla campagna elettorale del Pdac a Verona, che si conclude oggi.
Il Coordinamento Migranti di Verona appoggia questa candidatura perché pensa che la partecipazione attività alla vita politica, da parte degli immigrati, sia una necessità.
Ibrahima Barry, inoltre, è un candidato pulito, onesto, un candidato che non ha mai fatto parte di nessun altro partito, di quei partiti che hanno portato alla crisi, che hanno tradito i lavoratori. E’ una candidatura che rappresenta le fasce deboli della città, sia per il programma che porta avanti e sia perché Ibrahima è un immigrato che ha partecipato in prima persona alle sofferenze dei lavoratori immigrati. E’ uno che sa cosa significa, perché l’ha provato in prima persona, non arrivare alla fine del mese.
Certo, è una grande contraddizione, è una violazione dei diritti civili di cui si parla tanto. Ci viene negata la possibilità di dire la nostra, questa è la contraddizione di un sistema che si definisce democratico e che invece vive sulla divisione di classe e sull’ingiustizia. Nonostante moltissimi immigrati residenti a Verona non potranno votare, la candidatura di Ibrahima apre comunque una grande speranza, soprattutto nella giovane generazione. I giovani, infatti, stanno vedendo in questi giorni che gli immigrati non sono più inattivi sul piano politico, che sfidano apertamente sia la Lega sia tutte le politiche razziste di centrodestra e centrosinistra. E’ importante, comunque, ribadire che il Pdac non aspira a grandi percentuali di voto essendo l'unico partito che non vuole assessori, che non vuole sedersi al tavolo con la borghesia, al tavolo della compatibilità con il capitalismo. E’ importante ribadire che questo tavolo - il tavolo della borghesia – il Pdac lo vuole rovesciare con le lotte di piazza e di fabbrica perché è convinto che la borghesia e il razzismo non si possa combattere ponendo le speranze negli ordini del giorno dei consigli comunali. Eppure queste elezioni sono importanti perché rappresentano uno strumento per denunciare le condizioni di apartheid che gli immigrati vivono a Verona e in tutto il Paese. Questa candidatura, la candidatura di Ibrahima Barry, una candidatura di un operaio immigrato e comunista, una candidatura che parla di unità fra i lavoratori, sta cambiando Verona e sta indicando una strada anche per le altre città.
L’amministrazione comunale di Vicenza ha negato i diritti minimi nei confronti degli immigrati rifugiati. Il Comune non vuole mettere a disposizione i soldi necessari per i rifugiati. Vogliamo capire quanti soldi hanno avuto dalla Regione, quanti a livello nazionale e dove sono questi soldi, chi li amministra. A Vicenza c’è uno scaricabarile, un fuggi-fuggi, nessuno si vuole occupare degli immigrati. Noi diciamo che deve essere assolutamente rilasciato il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Mi sembra invece che a Vicenza si siano occupati più dei soldi che di risolvere il problema degli immigrati. A Vicenza chi dovrebbe fare una politica a favore degli immigrati è preoccupato ai progetti e spesso ha un rapporto d’amicizia con l’amministrazione. Il Coordinamento Migranti di Vicenza (federato Cub) è nato da pochi mesi ma intende cominciare una politica vera sull’immigrazione. A Verona, da anni, il Coordinamento Migranti mette in atto un’opposizione pubblica e senza sconti alle politiche del sindaco Tosi. A Vicenza, invece, l’Amministrazione del sindaco Variati agisce indisturbata, con la sola opposizione del Pdac, della Cub, e di pochi altri, mentre la maggior parte delle associazioni, dei sindacati e dei partiti di sinistra lo appoggiano, o fingono di non vedere. Quest’opposizione, sul fronte dell’immigrazione, la faremo noi, con il Coordinamento Migranti di Vicenza che ora ha una sede e uno sportello che funziona regolarmente presso la sede del sindacato Cub. La faremo collaborando con tutti i soggetti presenti nel territorio che pensano sia arrivato il momento di cambiare le cose e sono disponibili a lottare senza opportunismi.
Questo congresso è molto significativo. L’immigrazione è un fattore internazionale e quello che sta accadendo in questo breve periodo in Italia, dal 1 aprile ai primi di maggio, a noi che stiamo lottando da anni, è molto significativo: a Verona abbiamo per la prima volta in Italia un candidato sindaco operaio e immigrato, io andrò dall’altra parte del mondo al Congresso del più grande sindacato di lotta e di classe del Brasile, e al contempo i compagni immigrati in Italia discuteranno e prenderanno importanti decisioni al II° Congresso del Comitato immigrati. La rappresentanza che deve scaturire da questi appuntamenti deve essere forte e nuova. A Roma l’appuntamento è molto importante per gli argomenti in discussione e perché questo secondo congresso cade in un momento importante di crisi internazionale del capitalismo, in un Paese sotto attacco dalle politiche del governo Monti e all’indomani delle rivoluzioni che hanno scosso il Nord Africa e il Medio Oriente. Al Congresso sarà presente anche il nostro candidato Barry, che non è un candidato solo per gli immigrati di Verona e che porterà la proposta di unità fra tutti i lavoratori, nativi ed immigrati. Barry rappresenta anche il Pdac e porterà al Congresso i contenuti e la proposta del partito. A Verona abbiamo visto che dove muore Rifondazione, dove l’opportunismo dei partiti della sinistra si svela in tutta la sua chiarezza, là rinasce il trotskismo e rifioriscono le parole d’ordine internazionaliste e di classe. Sia Ibrahima Barry, sia il Pdac, sia il Coordinamento Migranti di Verona hanno dimostrato grande coraggio e grande generosità. Un coraggio e una generosità che darà molti frutti. E’ stata scossa la coscienza di molti immigrati che pensavano che non sarebbe mai stato possibile: ora sappiamo che è possibile.
Il sindaco uscente vincerà al primo turno o al ballottaggio? Praticamente senza avversari, l'unica vera «sfida politica» arriva da un operaio della Guinea, Ibrahima Barry
CHI LO APPOGGIA - Flavio Tosi, appoggiato da ben sette liste (oltre alla Lega Nord, i pensionati e 5 liste civiche), è però accusato di aver corroso metà dell’ex alleato Pdl. Infatti Alfano è stato «costretto» a sospendere ben 14 amministratori iscritti al Pdl veronese per il loro appoggio al candidato sindaco leghista, attraverso «Forza Verona», una lista civica nata con lo scopo di «recuperare lo spirito originario di Forza Italia». Così il «vero» Pdl o quel che resta si affida a Luigi Castelletti. Su di lui i sondaggisti sono divisi: vale un 8% per Euromedia, addirittura un 28,5% per Euromedia e un 12% per Swg. Anche i dirigenti del Terzo polo veronese hanno deciso di sostenere Tosi.