11 e 12 aprile: due giornate di lotta
contro il governo Renzi
basta precarietà, basta sfratti!
di Fabiana Stefanoni

Il quadro economico e sociale
Gli ultimi dati Istat fotografano una situazione
sociale devastante. I disoccupati sono circa tre milioni e mezzo, per contare
solo quelli che ancora percepiscono un sussidio e che sono iscritti agli uffici
di collocamento. Se a questi si aggiungono le centinaia di migliaia di persone
che hanno rinunciato a cercare un lavoro, si arriva a cifre spaventose. La
disoccupazione giovanile è superiore al 42%, sempre stando ai dati ufficiali.
Dopo la Grecia
e Cipro, l'incremento di disoccupati in Italia è, percentualmente, quello più
alto d'Europa.
Anche il
nostro premier fanfarone ha dovuto ammetterlo: "è un dato
sconvolgente". In realtà, non è un dato che stupisce. La crisi del
capitalismo sta facendo sentire i suoi effetti su tutti i Paesi dell'Eurozona,
ma in particolare sui cosiddetti Piigs, cioè sui Paesi considerati più a
rischio e col debito pubblico più alto (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia,
Spagna). Tutti gli ultimi governi italiani, per rappresentare gli interessi del
grande capitale, hanno portato avanti pesanti politiche di smantellamento dello
stato sociale e d’attacco alla classe lavoratrice. E' prevedibile che nuove
pesanti misure d’austerity siano in arrivo: Renzi e il suo governo ne
saranno gli artefici.
L'affondo,
probabilmente, arriverà dopo le elezioni europee, ma già ci sono chiari segnali
della direzione in cui intende muoversi il nuovo governo. La scelta di Giuliano
Poletti, presidente di Legacoop, come ministro del lavoro, parla da sola. Le
cooperative oggi in Italia rappresentano la peggior forma di sfruttamento del
lavoro: contratti privi delle minime tutele, salari da fame, ritmi di lavoro
pesantissimi. Contemporaneamente, le coop sono utilizzate per smantellare e
privatizzare i servizi pubblici (poiché sempre più servizi, un tempo di
competenza dello Stato, sono appaltati a cooperative di privati). Non è un caso
che le lotte più dure di questi mesi siano state animate proprio da lavoratori
e lavoratrici delle cooperative: dai facchini della logistica alla recente
lotta dei dipendenti di Coopservice dell'Università di Bologna (pagati poco più
di tre euro l’ora!). E non è un caso che la riforma del lavoro che si annuncia
- il cosiddetto "Job Act", che sarà lanciato il primo maggio,
in sfregio alla festa dei lavoratori! - prevederà un'accelerazione sulla strada
della precarizzazione e dello smantellamento dei diritti.
Tutto questo
avviene mentre sulle spalle dei lavoratori pende la spada di Damocle del
famigerato Accordo sulla rappresentanza siglato da Cgil, Cisl e Uil: un accordo
che ha l'intento di espellere dalle rappresentanze sindacali e dalla
contrattazione il sindacalismo conflittuale.
In un quadro
sociale ed economico di questo tipo, che crea tutte le premesse per
un'esplosione sociale, il parolaio Renzi sembra un po' l'ultima carta che la
borghesia italiana intende giocarsi, con la complicità delle burocrazie
sindacali di Cgil, Cisl e Uil, per imbonire le masse stremate dalla crisi. Ma
se anche fosse vero che una bugia ripetuta molte volte diventa una verità, è
altrettanto vero che le bugie hanno le gambe corte. Quando le illusioni
fomentate da Renzi si riveleranno per quello che sono, i nodi arriveranno al
pettine del governo.
Due giornate di lotta